I fattori che influenzano le nostre scelte alimentari – Prima parte: I fattori fisiologici
Gli individui hanno una preferenza innata per le sostanze dal sapore dolce, ma sembra che la maggior parte delle preferenze siano apprese e modellate dal contesto e che le preferenze innate possano subire, nel corso della vita e anche a partire dai primi anni, delle modificazioni causate dalla nostra esperienza personale.
Le persone tendono così a preferire ciò che sono abituate a mangiare, e questa è probabilmente una risposta appresa.
I fattori che determinano le nostre preferenze e scelte alimentari sono studiati dalla psicologia sociale del cibo che li divide in:
• a) Fattori fisici: che sono rappresentati dalla zona geografica, dall’economia, dalle stagioni e dalle tecnologie alimentari;
• b) Fattori sociali: che sono rappresentati dalla religione, dalla classe sociale, dall’educazione alimentare, dalla pubblicità;
• c) Fattori fisiologici
Oggi ci occuperemo in particolare dei fattori fisiologici che sono rappresentati soprattutto dall’ereditarietà genetica, dalle allergie o intolleranze, dai livelli ormonali, dai bisogni nutrizionali, dalle diete terapeutiche.
Infatti, quando parliamo di influenze fisiologiche ci riferiamo a quei segnali che derivano dall’azione del sistema fisiologico, il quale regola il peso corporeo e mantiene un equilibrio al suo interno.
Una prima categoria di segnali fisiologici sono quelli che attivano l’azione del mangiare: il segnale fisiologico della fame viene attivato quando le riserve di grasso del corpo che contengono le calorie necessarie ai processi fisiologici, sono avvertite dal corpo come insufficienti.
Una seconda categoria di segnali fisiologici è quella che interrompe l’azione dell’alimentarsi, che introduce quindi la sensazione di sazietà.
Sono quattro i fattori che incidono sulla decisione di smettere di mangiare: la sazietà sensoriale specifica, gli effetti cognitivi, i processi postingestivi e postassorbitivi.
La sazietà sensoriale specifica limita il consumo di un tipo di cibo nello stesso pasto: a generare l’insorgere del desiderio di smettere di mangiare vi sono l’odore, il gusto, la temperatura, la consistenza del cibo.
Un’altra componente che conduce alla sazietà riguarda gli aspetti cognitivi, che comprendono le credenze che gli individui hanno sulle proprietà degli alimenti, sul loro effetto e sulle porzioni che i diversi alimenti devono avere per poter essere appropriate.
Queste credenze apprese hanno il potere di creare delle aspettative riguardo il consumo di porzioni di una certa grandezza di un determinato cibo.
Una terza categoria sono i processi post-ingestivi come la dilatazione dello stomaco, il tempo che lo stomaco impiega per svuotarsi, la stimolazione dei ricettori lungo l’intestino.
L’ultima componente che incorre nel determinare la sensazione di sazietà è l’effetto post-assorbitivo, ovvero l’insieme degli effetti del cibo dopo che esso è stato assorbito nel flusso sanguigno.
Dr Ilaria Amaro – Laurea triennale in Scienze e tecniche Psicologiche.
Le preferenze alimentari sono influenzate da fattori fisiologici come la genetica, le allergie, e i segnali di fame e sazietà che regolano l’equilibrio corporeo e le scelte alimentari.