Le due corone
Un fermarsi "coatto", non solo per necessità epidemiologiche finalizzate a rallentare la diffusione dell'epidemia da Coronavirus, ma per pensare a dove stiamo andando.
Un ripensamento pasquale in extremis: la "Corona di spine" della grande festività cristiana non rappresenta un inno alla sofferenza e alla rassegnazione, ma è un "progetto di vita", il progetto di una nuova sovranità ed alleanza contro il "potere ideologico, politico ed economico", un ripensare alla nostra responsabilità di privilegiati, nei riguardi dei poveri e degli esclusi e della terra stessa, trattata ormai estesamente come la "discarica di Korococio", descritta negli anni 90 da Alex Zanotelli....
La "corona" che circonda il virus che ci ha invaso, è anch'essa un simbolo di sovranità, la sovranità delle leggi della Natura: leggi cosmiche impersonali, finalizzate alla Vita, di cui siamo disattenti custodi, ma non padroni, pena il rivolgersi delle stesse contro l'intera umanità
Due sovranità che ci richiedono una "nuova alleanza responsabile e globale" nei riguardi dell'umanità sofferente, della natura oltraggiata e, per i credenti, nei riguardi di un Dio creatore. Un'alleanza " cosmoteandrica" come quella sognata da Papa Francesco.
Credits: Enzo Venza già primario di Anatomia ed Istologia Patologica, già Presidente AIFOUn ripensamento pasquale sulla “Corona di spine” come simbolo di una nuova alleanza globale, responsabile verso l’umanità e la natura, per una sovranità che rispetti la Vita.