Le organizzazioni come UNICEF, Organizzazione Mondiale della Sanità continuamente cercano di aprirci gli occhi circa il futuro dei nostri figli. Infatti il numero di bambini ed adolescenti obesi negli ultimi 40 anni è passato da 11 a 124 milioni nel 2016.
Questo significa che i responsabili (Governanti? O Multinazionali?) poco o nulla fanno per preservare le condizioni di vita necessarie per vivere nei prossimi anni.
Gli studiosi hanno evidenziato che questo grosso incremento dell’obesità infantile e dovuto anche al miglioramento delle condizioni nutrizionali dei paesi poveri ma soprattutto all’incremento del JUNK FOOD nei paesi ricchi. Infatti l’incremento della disponibilità di cibo è possibile a scapito della SOSTENIBILITÀ.
Uno studio recente ha dimostrato come la movimentazione delle merci provoca un aumento di 700 miliardi di chili di anidride carbonica l’anno, pari a circa l’1,6% di tutte le emissioni prodotte dall’uomo.
I dati forniti da uno studio pubblicato su LANCET, secondo cui inquinamento, cambiamenti climatici, obesità e strategie aziendali tese solo al raggiungimento del profitto minacciano la salute e il futuro di ogni bambino. 250 milioni di bambini sotto i 5 anni nei paesi poveri rischiano di non raggiungere la maggiore età.
La condizione è aggravata dal fatto che circa 2 miliardi di persone vivono in zone di conflitti o gravi crisi umanitarie. Mentre nei paesi ricchi e agiati, i bambini vengono sottoposti ad una comunicazione “aggressiva” con oltre 300 mila annunci pubblicitari all’anno. Questa pubblicità aggressiva spinge i bambini a consumare junk food e bevande zuccherate.
Alla luce di questa situazione, lo studio ha lanciato un nuovo indice globale di 180 Paesi, che valuta il benessere dei più piccoli in termine di salute, istruzione e nutrizione, con l’indice della sostenibilità, ovvero una misurazione indicativa delle emissioni di gas serra e i divari di reddito.
In questa speciale classifica l’Italia assicura una qualità di vita relativamente buona ai bambini e agli adolescenti, senza pensare al loro futuro, visto che scivola nelle retrovie per la sostenibilità.
Il nostro Paese si colloca infatti al 26° posto per l’indice di sopravvivenza e del benessere dei più piccoli mentre è solo al 134° posto per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica pro-capite.
Questa speciale classifica vede ai primi posti Norvegia, Repubblica Coreana e Paesi Bassi e Francia, mentre fanalino di coda per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica pro-capite, Stati Uniti, Australia e Arabia Saudita.